Urla, schiamazza, fa
salti di gioia. Oscilla tra cuore e mente, spadroneggia come mai prima. Sa, lui sa, adesso trova
terreno fertile e ne approfitta. Così si diverte, graffia, picchia forte, affonda
le unghie che come lame sottili le senti arrivare nel profondo, ma non puoi fare niente,
lo osservi, lui ti osserva, beffardo, ti
scruta, ti studia e poi ancora giù a pugnalarti il cuore cento, mille volte
ancora
E intanto si nutre
del tuo sangue e della tua silenziosa disperazione.
Lo senti salire, sale
fino agli occhi, vorresti avere la forza di fermarlo, ma ci ripensi, perché
fermarlo se è l’unica cosa che ti fa sentire ancora viva? Per un momento
respiri, si è fermato, si, ma solo per farti capire che ormai sei sua, ha pieno
possesso del tuo essere.
E ti arrendi a lui, a
quel dolore che ritorna sempre e ogni volta più bastardo che mai
Orsola